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Venezia 72: Live blog day 9

Dal Lido di Venezia tutti gli aggiornamenti in tempo reale degli inviati di LinkinMovies.it sulla 72esima Mostra del Cinema: ecco il meglio della nona giornata

23.00: A volte accade che la cronaca delle nostre giornate a Venezia 72 cominci davvero dalla mezzanotte e non come al solito dalla sveglia mattutina. Per quanto riguarda la cronaca di questa giornata addirittura il nostro racconto comincia un po' prima, ossia all'inizio di quell'evento che ci ha traghettati verso giovedì 10 settembre. 

Siamo usciti un po' dubbiosi e poco convinti dalla proiezione di The Return di Green Zeng, film inserito nella Settimana della Critica. Ciò che ci ha lasciato perplessi nella narrazione di un uomo uscito di galera dopo 30 anni di prigionia a Singapore, è il motivo per cui il regista ha diretto la pellicola in maniera estremamente minimalista. Nessuna musica, pochissimi dialoghi, poche inquadrature e una grammatica visiva da rivedere che a tratti disorienta. Insomma, un po' perplessi, ci incamminiamo verso Via Sandro Gallo al numero 171 in cui dovrebbe essere già iniziato il party del film indonesiano The Copy of My Mind di Joko Anwar, inserito in Orizzonti. Camminiamo e camminiamo. Di fianco vediamo solo la strada, sentiamo il vento e la sabbia che si alza dal mare e un 'paninaro' e la sua 'inquietante' clientela ci fanno compagnia. A un tratto un collega si accorge che l'ufficio stampa del film ha inviato nel pomeriggio una mail di rettifica dell'indirizzo. La festa è dall'altra parte del Lido rispetto a dove siamo noi. Corriamo verso la meta, ma arriviamo a festa già finita. Incontriamo fuori dal locale il buon Anwar che guardando i nostri sguardi tristi ci regala due bottiglie di vino e si concede per un bel #selfiedemmerda (che trovato qui di fianco). Tirando le somme, non ci è andata male. Apriamo la bottiglia, recuperiamo dei bicchieri e, seduti di fronte all'Excelsior, ci godiamo lo spettacolo antropologico che sfila di fronte ai nostri occhi di "bellezze umane" tirate a ludico intente ad entrare a una festa blindata in piscina. Vi giuriamo che abbiamo assistito ad outfit ai limiti della decenza per la sottrazione di vestiti di alcune persone. Insomma il 10 settembre è iniziato nel nome della sottrazione. 

10.00: Stamattina è una gran mattina perché tra mezz'ora abbiamo la possibilità di dialogare e interagire con il Maestro Hou Hsiao-hsien, giurato del concorso di Venezia 72.

11.30: Il regista taiwanese ha risposto alle nostre domande con viva partecipazione. Gli abbiamo chiesto di parlarci della rivoluzione culturale che fu la New Wave cinematografica di cui lui fu uno dei promotori negli anni Ottanta. Abbiamo discusso dell'eredità artistica del movimento; del suo cinema e della volontà di porre l'uomo al centro della sua riflessione; della vittoria del Leone d'Oro alla Mostra del 1989 con Città dolente e del suo ultimo film The Assassins. La chiacchiera si è conclusa chiedendo a Hou Hsiao-hsien un suo parere sul cinema di Taiwan oggi. Il tutto sarà presto documentato in un articolo.

13:00: Dopo essere arrivati un pelo in ritardo alla proiezione di Remember di Atom Egoyan, film in Concorso, ne usciamo ora pervasi da alcuni interrogativi. La storia narra di un uomo molto anziano da poco rimasto vedovo, affetto da demenza senile che è incaricato da un suo amico della casa di riposo dove alloggiano insieme di viaggiare alla ricerca dell'aguzzino nazista della loro famiglia durante l'internamento al campo di concentramento di Auschwitz. L'uomo viaggia, segue con rigore le indicazioni date dall'amico. Incontra molti individui e solo alla fine scopre il suo uomo e riesce a parlarci. Ciò che emergerà dal loro dialogo sconvolgerà le vite di tutti. Speriamo che il pranzo sia chiarificatore per capire se Egoyan sia un regista molto furbo oppure no.


17.00: Sala Grande. Proiezione ufficiale di From Afar di Lorenzo Vigas, opera prima presente nel Concorso. In sala con noi ci sono il regista e gli attori Alfredo Castro e Luis Silva.

18.30: La pellicola di Vigas ci ha lasciato notevolmente in confusione. La storia narra di un uomo ordinario che intesse una relazione con un giovane ragazzo di avvicinamento e allontanamento scostante. Sotto il velo dell'omosessualità di articola la macchinazione di un progetto criminale dell'uomo. Ciò che ci ha lascito perplessi è la volontà del regista di non dire troppo, ma di permettere al pubblico di riempire i vuoti lasciati sullo schermo. Discutiamo.

24.00: E' da poco terminata la proiezione di Behemoth di Zhao Liang, pellicola in Concorso. Abbiamo ancora gli occhi pieni della meraviglia appena conclusa. Con maturità, stile, precisione linguistica, sapienza narrativa, fascinazione, il film racconta la vita (o per meglio dire la non-vita) del popolo di un villaggio di minatori. Behemoth tanto quanto Francofonia sono due pellicole che hanno conferito un senso alla Mostra 2015.




Davide Parpinel

Del cinema in ogni sua forma d'espressione, in ogni riferimento, in ogni suo modo e tempo, in ogni relazione che intesse con le altri arti e con l'uomo. Di questo vi parlo, a questo voglio avvicinarci per comprendere appieno l'enorme e ancora attuale potere di fascinazione della settima arte.

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