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Venezia 72: Live blog day 6

Dal Lido di Venezia tutti gli aggiornamenti in tempo reale degli inviati di LinkinMovies.it sulla 72esima Mostra del Cinema: ecco il meglio della sesta giornata

8.30: Stamattina i piani sono un po' diversi. Non perdiamo l'abitudine di guardare il primo film della giornata, ma ci spostiamo di sala. Nella sontuosa Sala Grande del Palazzo del Cinema c'è la proiezione di Rabin: the Last Day di Amos Gitai, inserito in Concorso.

9.15: La proiezione del film è subito interrotta in quanto non sono partiti i sottotitoli in inglese. Dopo 15 minuti di applausi ironici, fischi, qualche buu da parte ovviamente della stampa estera, la visione si è fermata e un tecnico della sala è apparso sul palco spostando candidamente il telo nero del pannello su cui sono proiettati i sottotitoli. Incidenti che possono capitare, per carità, però fare un errore come questo non è propriamente adeguato per un grande Festival.

11.30: Gitai ha firmato un buon film. Ha proposto in uno stile da docu-fiction l'atto dell'omicidio di Yitzhak Rabin, le indagini successive, il punto di vista dell'attentatore e tutto il clima di dissidio che girava attorno all'ex premier di Israele poco prima della sua morte. Attraverso la ricostruzione del processo, delle testimonianze della polizia, degli uomini della sicurezza, di un reporter, le opinioni di esperti in merito alla figura di Rabin e la voce (reale) di Shimon Peres, il regista ha sviluppato un'analisi di questa figura storica. Non ci sono giudizi, solo gli agghiaccianti fatti e la verità. 

12.30: Usciti di corsa da Rabin: the Last Day siamo corsi a vedere Mifune: the Last Samurai, documentario di Steven Okazaki inserito in Venezia Classici Documentari. Il regista ha intervistato attori, cineasti, addetti al settore dell'epoca d'oro del cinema giapponese, ricostruendo la figura dell'attore fino alla vittoria della Coppa Volpi come Miglior Attore alla Mostra di Venezia del 1965 con Akahige di Akira Kurosawa. Un omaggio non solo al grande attore e al grande regista, ma anche a un'idea di cinema passata e ancora molto affascinante. 

14.00: Molto interessante e piena di spunti è risultata la conferenza stampa ufficiale di Rabin: the Last Day. Amos Gitai ha affermato che ciò che gli premeva porre in evidenza nel film è tutto ciò che ruotava attorno a Yitzhak Rabin: i pensieri della gente, le opinioni internazionali, gli scontri con gli altri politici. Il cineasta ha inoltre compiuto a voce un ritratto dell'ex primo ministro d'Israele, parlandone come un uomo semplice, dalla vita modesta, che voleva bene al suo popolo. Le domande dei giornalisti, poi, hanno spaziato su questioni storiche, politiche e sociali contemporanee. Tra le risposte date da Gitai si segnala la sua considerazione della politica israeliana. Ha detto che nel suo Paese come in Italia la politica è schizofrenica e il giudizio del popolo si sposta in continuazione. Le sue parole su Rabin: the Last Day ci convincono sempre più dell'efficacia della pellicola.

14.30: Sala stampa time! 

19.30: Resuscitiamo dalla sessione quotidiana di lavoro in sala stampa procedendo verso la Sala Darsena per vedere Franzy di Emina Alper inserito nel Concorso.

21.00: Usciamo perplessi dalla proiezione di Frenzy perché la pellicola ci ha lasciati molti interrogativi. La storia grossomodo si svolge a Istanbul in un tempo imprecisato in cui regna una società in cui i cani randagi sono uccisi a vista. A Kadir è offerto di uscire prima di prigione a patto che si infiltri tra la gente della sua città per denunciare eventuali atti terroristici come la costruzione di ordigni esplosivi. Non tutto va come dovrebbe, in particolare riferimento alla vita del protagonista che decide di denunciare il fratello per terrorismo, fino a ritrovarsi lui stesso vittima di quel sistema che alimenta. La regia di Alper lascia molti interrogativi di carattere concettuale, sulla relazione tra potere e uomo, e sui personaggi e la loro storia. Frenzy affascina per l'atmosfera da thriller-noir con toni molto cupi, ma lascia forti dubbi. 

22.00: Cena con fuochi d'artificio documentati sui nostri social e dopo diritti a casa. Dobbiamo essere riposati perché domani ci aspettano i film di Marco Bellocchio e Charlie Kaufman.


Davide Parpinel

Del cinema in ogni sua forma d'espressione, in ogni riferimento, in ogni suo modo e tempo, in ogni relazione che intesse con le altri arti e con l'uomo. Di questo vi parlo, a questo voglio avvicinarci per comprendere appieno l'enorme e ancora attuale potere di fascinazione della settima arte.

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