Extra festival ed eventi: speciali, interviste e approfondimenti

Ti trovi qui:HomeFestival ed eventiExtra festivalVerso Venezia 72: i 10 film da tenere d'occhio

Verso Venezia 72: i 10 film da tenere d'occhio

La Mostra del Cinema di Venezia 2015 si avvicina e si presenta all'insegna delle incognite cinematografiche. Le scelte del Direttore Alberto Barbera, all'ultimo anno di contratto con la Biennale, e del suo entourage puntano su nomi noti e molte sorprese, soprattutto nel Concorso e nel Fuori Concorso. Ecco i 10 titoli (anzi 11) della selezione da seguire con particolare attenzione

Appena si apre l'applicazione della Biennale Cinema appare la scritta “Coming Soon 72. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Torna a consultare l'app il 2 settembre per trovare i contenuti aggiornati”. Ciò significa che ci siamo! La Biennale, quindi, è pronta per l'evento, mentre il Lido si sta tirando a lucido come dimostrano gli scatti prodotti lo scorso martedì (guarda la galleria fotografica in basso) presso il Palazzo del Cinema e il Casinò, in cui ancora è visibile il buco dello scavo di quello che doveva essere il nuovo Palazzo del Cinema.
Cinematograficamente parlando il direttore Alberto Barbera ha calato il suo programma e nell'attesa di capire verso che direzione porti la sua selezione, verso quali porti approdino gli sviluppi del cinema, non ci resta che viaggiare un po' con la fantasia e prefigurare ciò che potrebbe essere Venezia 72, selezionando 10 pellicole che per un motivo o per l'altro potrebbero affascinare pubblico e critica.

Francofonia di Aleksandr Sokurov

Uno dei film più attesi della Mostra 2015 è il nuovo lavoro del regista russo Sokurov che torna al Lido dopo la vittoria nel 2012 del Leone d'Oro con Faust. L'attesa che circonda la pellicola è tanta, in quanto la sua uscita è stata annunciata da molte stagioni, ma è sempre stata ritardata per motivi poco chiari. C'è da considerare, inoltre, che il tema di Francofonia, come suggerisce il titolo, è prettamente francese, infatti il film è stato spesso accostato al Festival di Cannes che si sa, però, non ha un buonissimo rapporto con Sokurov. La storia è ambientata al Louvre e vede Jacques Jaujard e il conte Franz Wolff-Metternich lavorare per salvaguardare il patrimonio artistico da eserciti, massacri e rovine che minano l'esistenza del museo. La riflessione del regista ovviamente prosegue oltre la narrazione per riflettere sull'uomo, sul suo legame con l'arte e su quanto ancora possa insegnargli qualcosa.

 

 Beixi Moshuo (Behemoth) di Zhao Liang

Una delle sorprese cinematografiche di Venezia 72 potrebbe essere il nuovo lavoro di Zhao Liang, documentarista cinese capitato nel Concorso come unico rappresentante della truppa asiatica. Venezia ha già scoperto e rappresentato le condizioni di vita di una Cina della provincia lontana dalla ricchezza delle grandi città grazie ai documentari di Wang Bing. Con Zhao Liang il panorama visivo e sociale si arricchisce di un punto di vista più legato alla vita dei lavoratori delle miniere schiacciati dalla corsa alla produzione della Cina contemporanea.

 

 Non essere cattivo di Claudio Caligari

C'è molta attesa nel vedere il nuovo lungometraggio di Claudio Caligari, regista piemontese recentemente scomparso con all'attivo solo due lungometraggi, Amore tossico nel 1983 e L'odore della notte nel 1998. Inserita nel Fuori Concorso, la pellicola parla della dannazione della natura umana attraverso la vita e gli occhi di Vittorio e Cesare che, nonostante i loro tentativi, non riescono ad allontanarsi dall'ambiente malavitoso in cui sono cresciuti. L'ambientazione è la periferia romana a metà degli anni Novanta a riprova della volontà del regista di narrare l'Italia dei margini.

 

The Danish Girl di Tom Hopper

Gli ingredienti promettono bene. Nei panni del protagonista Mogens Einar Wegener c'è Eddie Redmayne, mentre alla regia Tom Hooper, acclamato regista de Il discorso del Re. Fin qui il binomio è di spessore. La pellicola presentata a Venezia, inserita nel Concorso, si concentra sui personaggi di Mogens e Gerda Gottilieb che insieme formano un binomio artistico di valore. Entrambi a poco a poco scoprono, però, che la loro natura li spinge verso altro. Così Mogens diviene Lili, la prima persona nella storia a essere sottoposta a un intervento di riassegnazione sessuale e quindi a poter essere identificata come transessuale. Il film di Hooper, però, non è solo questo, ma si presenta come un'intensa storia d'amore.

 

 

Gli uomini di questa città io non li conosco. Vita e teatro di Franco Scaldati di Franco Maresco

Il regista siciliano Franco Maresco torna al Lido dopo aver conquistato pubblico e critica (soprattutto straniera) con Belluscone – Una storia siciliana. A Venezia 72 presenta Fuori Concorso un documentario su Franco Scaldati, drammaturgo in grado con la sua idea di teatro di ritrarre un'umanità ai margini attraverso una messa in scena per nulla convenzionale e più diretta verso l'uomo.

 

 Na ri xiawu (Afternoon) di Tsai Ming-liang e De Palma di Noah Baumbach e Jake Paltrow

Riuniti nella stessa posizione ed entrambi inseriti nel Fuori Concorso, ecco due tributi a due maestri del cinema. Il taiwanese Tsai Ming-liang dopo aver ricevuto per i suoi film premi in giro per i festival, non ultimo il Gran Premio della Giuria alla Mostra del 2013 con Stray Dogs e aver insegnato l'arte filmica a una generazione di registi in patria e nel mondo, si racconta all'attore di tutti i suoi film, nonché stimato amico, Lee Kang-sheng. Allo stesso modo Brian De Palma conversa insieme a Noah Baumbach e Jake Paltrow nel corso dei dieci anni trascorsi insieme, ripercorrendo la sua illustre e pluridecorata carriera.

 


Black Mass di Scott Cooper

La presenza di questo film nel Fuori Concorso di Venezia 72 è stata annunciata ancor prima della conferenza stampa ufficiale. Il motivo è da ricercare sia nella storia che nel cast. A impersonare uno dei criminali più violenti nella storia di Boston, James Whitey Buglar, c'è Johnny Depp, pronto ad accogliere un Lido festante e ansioso di scattare una foto insieme a lui. Dirige la pellicola Scott Cooper da cui si attende un film di maggior caratura rispetto al precedente crime-movie Il fuoco della vendetta.


Human di Yann Arthus-Bertrand

Questo documentario inserito nel Fuori Concorso potrebbe rappresentare una bella sorpresa per il pubblico della Mostra. Al centro del film l'umanità ritratta in tutte le sue sfaccettature, dalla violenza, all'amore, all'odio, all'incredibile forza dell'uomo, fino ad arrivare alla Terra. Il tutto narrato con musica operistica e uno stile di immagini poetico a metà tra il Terrence Malick più filosofico e Koyaanisqatsi di Godfrey Reggio.


Beasts of No Nation di Cary Fukunaga

Prima del film viene il suo nome. C'è molta curiosità e grande aspettativa attorno a Cary Fukunaga, il talentuoso regista della prima serie di True Detective. Poi c'è anche la storia, ossia il dramma di un soldato bambino alle prese con una guerra civile africana. Cosa aspettarsi da Fukunaga? E' forse l'osservato speciale di questa Mostra 2015, quello da cui ci si attende uno dei film più belli della selezione.  


Tharlo di Tseden Pema

Piccolo sconfinamento nella sezione Orizzonti. Qui si trova un altro piccolo spiraglio di cinema non europeo ed americano che a Venezia 72 fa la voce del padrone. Dalla Cina proviene questa pellicola, quarto lungometraggio del regista Tseden Pema. La storia è semplice: un uomo di cui nessuno sa il suo nome, vissuto sempre insieme alle sue pecore nel Tibet di oggi, senza vizi o passioni di alcun tipo, si imbatte un giorno in una ragazza. Per lei cambia radicalmente, si priva di tutto ciò che è stata la sua vita precedente e decide di girare il mondo insieme a lei. Il finale non premia l'entusiasmo e la voglia di cambiare dell'uomo, giunto al punto di perdere completamente la sua stessa natura. La storia non appare originale, ma ciò che potrebbe sorprendere è il modo in cui Pema decide di ritrarre il Tibet di oggi e i problemi esistenziali che assalgono i suoi abitanti.

 

 

 




Davide Parpinel

Del cinema in ogni sua forma d'espressione, in ogni riferimento, in ogni suo modo e tempo, in ogni relazione che intesse con le altri arti e con l'uomo. Di questo vi parlo, a questo voglio avvicinarci per comprendere appieno l'enorme e ancora attuale potere di fascinazione della settima arte.

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Questo sito utilizza cookie per il suo funzionamento. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni, leggi la Cookies policy.