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Presentazione programma Venezia 72: la scommessa (vincente?) della Mostra del Cinema

Un mix azzardato di grandi autori, star hollywoodiane, registi emergenti per il cartellone della 72esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. "Un programma spiazzante", dice il direttore Alberto Barbera, "che nasce dalla voglia di non appiattirsi sul già noto". Con un obiettivo: sorprendere

Dopo settimane di silenzio che hanno alimentato incertezze attorno alle presenze/assenze nel suo programma, la Mostra del Cinema di Venezia ha svelato finalmente le sue carte, annunciando a Roma il cartellone della 72esima edizione, che si svolgerà dal 2 al 12 settembre 2015. A rovinare la festa ci aveva provato ieri il Festival di Toronto (dal 10 al 20 settembre), che ultimamente ha la 'strana' abitudine - per non dire altro - di presentare i primi titoli del suo programma sempre un giorno prima rispetto alla conferenza stampa di Venezia. La concorrente nordamericana della Vecchia Signora dei festival internazionali sembrava aver messo in piedi una selezione accattivante che, però, a distanza di 24 ore risulta ridimensionata (a parte alcune eccezioni) rispetto ai titoli che Venezia ha saputo assicurarsi in anteprima mondiale.

Le premesse di Barbera. La sensazione che abbiamo avuto leggendo i titoli del programma di Venezia, è stata di sorpresa. Sorpresa per alcuni film presenti e per altri assenti che speravamo di veder inclusi, ma anche per le scelte compiute dal comitato di selezione, che quest'anno scommette con decisione su un mix di autori affermati, star hollywoodiane e registi emergenti. Alberto Barbera, ostentando tranquillità e quella sicurezza dietro cui si cela la convinzione di aver fatto un lavoro che darà i suoi frutti, è stato chiaro presentando i titoli di Venezia 72. "La Mostra di Venezia 2015 è un festival che rivendica la sua identità - spiega il direttore - non adagiandosi sulle aspettative del mercato, bensì scegliendo il crinale che attraversa la complessità del cinema. C'è un po' di tutto nel nostro programma: prima di tutto la volontà di fissare un fotogramma di quella che è la realtà del cinema contemporaneo, evidenziandone persistenze e novità. La selezione è molto varia, ci sono opere sperimentali, documentari, grandi autori al fianco di titoli hollywoodiani. E' un programma spiazzante che nasce dalla voglia di non appiattirsi sul già noto, sui nomi che vorremmo vedere sempre nel cartellone del festival. Siamo andati alla ricerca dell'inedito. Ci saranno molte sorprese, ma non finisce qui, perché potremmo ancora aggiungere un paio di titoli al cartellone".

La selezione: dal maestro Aleksandr Sokurov all'incognita Christian Vincent. Le parole di Barbera trovano conferma nella composizione di un programma sicuramente eclettico, difficile da decifrare sulla carta, sicuramente stimolante per i suoi presupposti.
Da un lato si è cercato di andare sul sicuro scegliendo alcuni autori importanti: pensiamo a gente come Aleksandr Sokurov, Marco Bellocchio, Atom Egoyan, Amos Gitai (ormai abbonato a Venezia, nonostante ultimamente sia un po' in affanno con opere non proprio memorabili), Charlie Kaufman (che esordisce nell'animazione in stop-motion con Anomalisa, co-diretto da Duke Johnson), Jerzy Skolimowski, Pablo Trapero, Tsai Ming-liang e Frederick Wiseman.
Dall'altro lato si è voluto dare spazio anche a una serie di registi in cerca di consacrazione (alcuni giovani, altri meno) o di visibilità con opere sperimentali, nomi poco noti da cui potrebbero arrivare le sorprese migliori: ci riferiamo a Emin Alper (già premiato al Festival di Berlino con Beyond the Hill), Drake Doremus (il regista di Like Crazy che ha vinto due volte il Gran Premio della Giuria al Sundance), Laurie Anderson (che firma uno dei film più arditi stilisticamente con Heart of a Dog), Giuseppe M. Gaudino (documentarista tornato al lungometraggio dopo il magnifico Giro di lune tra terra e mare), Oliver Hermanus (già transitato a Locarno e Cannes con i suoi due film precedenti), Lorenzo Vigas (regista esordiente), Zhao Liang (unico asiatico in Concorso, un videoartista che promette di scuotere gli spettatori del Lido con il documentario Behemoth), fino ad arrivare all'incognita Christian Vincent (autore che, dopo La timida, premio FIPRESCI nel 1990 a Venezia, ha girato alcune commedie non proprio esaltanti come Hotel a cinque stelle e La cuoca del presidente).
C'è poi Hollywood e dintorni con il richiamo di film molto attesi e di cast stellari che rappresentano una garanzia per la riuscita mediatica di un festival (ma non solo per quello, ovviamente...): su tutti The Danish Girl di Tom Hooper (Il discorso del Re), Beast of No Nation di Cary Fukunaga (reduce dal successo del magnifico serial True Detective), Everest di Baltasar Kormakur (cui spetterà il compito di aprire la kermesse), Spotlight di Thomas McCarthy e Black Mass di Scott Cooper.
Occhio anche a Orizzonti, una sezione che non è un mero concorso di serie B (parola di Barbera), ricca di nomi e titoli di assoluto rilievo, come Man Down di Dito Montiel, Un monstruo de mil cabezas di Rodrigo Plá, Madame Courage di Merzak Allouache.

Che fine hanno fatto? Fermo restando che non si possono giudicare le scelte di una rassegna senza prima aver visto i film, alcune assenze fanno rumore.
Uno dei problemi di Venezia negli ultimi anni è stato quello di assistere all'emorragia di certi big della macchina da presa (alcuni peraltro molto vicini alla Mostra) che ci si aspetterebbe di trovare nella competizione della kermesse lagunare ma che, vuoi per le scelte dei selezionatori veneziani, vuoi per l'abilità dei festival concorrenti ad accaparrarseli, si finisce per vederli transitare altrove. Quest'anno ci ha sorpreso leggere i nomi di Terence Davies e Michael Moore nel programma di Toronto anziché in quello di Venezia, così come ha un po' colpito il mancato approdo al Lido di Andrzej Zulawski (tornato alla regia dopo 15 anni), dato quasi per certo a Venezia ma che invece sarà al Festival di Locarno.
E cosa dire della troppo esigua presenza di una cinematografia importante come quella asiatica in un programma che vede schierati forse fin troppi film italiani e americani (rispettivamente quattro se guardiamo solo al Concorso)? E' vero che Cannes ha sfoggiato una selezione asiatica di alto profilo lo scorso maggio, ma la galassia dell'Estremo Oriente aveva ancora da offrire registi come Hong Sang-soo (che sarà a Locarno), Johnnie To (atteso a Toronto per il musical Office) e Sion Sono (che ha un film in uscita il 4 settembre, uno dei pochi autori capaci di scompaginare le dinamiche dei festival con lavori inclassificabili).
Barbera cerca di spiegare velatamente il momento che stanno vivendo Venezia e il circuito dei cinefestival in generale. "Devo confessare che, guardando i film che sono usciti nelle sale e quelli che ci sono pervenuti per la selezione, ho pensato che non è stata una grandissima annata per il cinema", racconta il direttore. "Purtroppo ci troviamo in un periodo difficile in cui ci sono festival di alto profilo come il nostro che hanno visto venire meno molti punti di riferimento. Alcuni autori non fanno più film, altri hanno difficoltà a girare perché non riescono a trovare finanziamenti, altri ancora hanno esaurito la loro vena creativa. Tuttavia ci sono nuove realtà da cogliere. Stiamo quindi cercando di scovare nuovi profili in grado di essere i grandi autori di domani".
Ah, e il tanto atteso Crimson Peak di Guillermo del Toro? Secondo Barbera, i produttori non vogliono farlo circolare nel circuito dei festival, nonostante Del Toro abbia fatto di tutto per convincerli ad andare a Venezia.

Copyright emsdettenervolkszeitung.deConclusioni in attesa della prova dello schermo. Essendo l'ultimo anno del secondo mandato di Barbera alla direzione della Mostra, si evince da parte del direttore la voglia di non farsi mancare nulla - star hollywoodiane, film non convenzionali per i palati più fini, alcuni grandi autori - per chiudere in bellezza. La riuscita di Venezia 72 - e probabilmente la riconferma di Barbera - passerà dall'equilibrio delle forze messe in campo. Per ora abbiamo poche certezze ma molta curiosità di vedere come andrà a finire. Appuntamento dunque a settembre!

Di seguito la lista completa dei film di Venezia 72.

Venezia 72 - In concorso
ABLUKA (FRENZY) di EMIN ALPER
HEART OF A DOG di LAURIE ANDERSON
SANGUE DEL MIO SANGUE di MARCO BELLOCCHIO
LOOKING FOR GRACE di SUE BROOKS
EQUALS di DRAKE DOREMUS
REMEMBER di ATOM EGOYAN
BEASTS OF NO NATION di CARY FUKUNAGA
PER AMOR VOSTRO di GIUSEPPE M. GAUDINO
MARGUERITE di XAVIER GIANNOLI
RABIN, THE LAST DAY di AMOS GITAI
A BIGGER SPLASH di LUCA GUADAGNINO
THE ENDLESS RIVER di OLIVER HERMANUS
THE DANISH GIRL di TOM HOOPER
ANOMALISA di CHARLIE KAUFMAN e DUKE JOHNSON
BEHEMOTH di ZHAO LIANG
L'ATTESA di PIERO MESSINA
11 MINUT (11 MINUTES) di JERZY SKOLIMOWSKI
FRANCOFONIA di ALEKSANDR SOKUROV
EL CLAN di PABLO TRAPERO
DESDE ALLÁ di LORENZO VIGAS
L'HERMINE di CHRISTIAN VINCENT

Fuori Concorso
EVEREST di BALTASAR KORMÁKUR (Film d'apertura)
LAO PAO ER (MR SIX) di HU GUAN (Film di chiusura)
WINTER ON FIRE di EVGENY AFINEEVSKY
GO WITH ME di DANIEL ALFREDSON
HUMAN di YANN ARTHUS-BERTRAND
DE PALMA di NOAH BAUMBACH e JAKE PALTROW
JANIS di AMY BERG
NON ESSERE CATTIVO di CLAUDIO CALIGARI
BLACK MASS di SCOTT COOPER
SOBYTIE (THE EVENT) di SERGEI LOZNITSA
GLI UOMINI DI QUESTA CITTÀ IO NON LI CONOSCO di FRANCO MARESCO
SPOTLIGHT di THOMAS MCCARTHY
NA RI XIAWU (AFTERNOON) di TSAI MING-LIANG
L'ESERCITO PIÙ PICCOLO DEL MONDO di GIANFRANCO PANNONE
LA CALLE DE LA AMARGURA di ARTURO RIPSTEIN
THE AUDITION di MARTIN SCORSESE
LA VIE ET RIEN D'AUTRE di BERTRAND TAVERNIER
IN JACKSON HEIGHTS di FREDERICK WISEMAN

Orizzonti
MADAME COURAGE di MERZAK ALLOUACHE
A COPY OF MY MIND di JOKO ANWAR
PECORE IN ERBA di ALBERTO CAVIGLIA
TEMPÊTE di SAMUEL COLLARDEY
THE CHILDHOOD OF A LEADER di BRADY CORBET
ITALIAN GANGSTER di RENATO DE MARIA
CHAHARSHANBEH, 19 ORDIBEHESHT (WEDNESDAY, MAY 9) di VAHID JALILVAND
MOUNTAIN di YAELLE KAYAM
KRIGEN (A WAR) di TOBIAS LINDHOLM
VISAARANAI (INTERROGATION) di VETRI MAARAN
FREE IN DEED di JAKE MAHAFFY
GABRIEL MASCARO - BOI NEON MAN DOWN di DITO MONTIEL
LAMA AZAVTANI (WHY HAST THOU FORSAKEN ME?) di HADAR MORAG
UN MONSTRUO DE MIL CABEZAS di RODRIGO PLÁ
MATE-ME POR FAVOR di ANITA ROCHA DA SILVEIRA
TAJ MAHAL di NICOLAS SAADA
INTERRUPTION di YORGOS ZOIS


2 commenti

  • Manicaretto78
    Manicaretto78 Venerdì, 31 Luglio 2015 15:08 Link al commento Rapporto

    @michael: è la sezione dedicara ai registi più emergenti e alle opere che mostrano originalità. Insomma un concorso in cui si prendono più rischi.

  • Michael
    Michael Mercoledì, 29 Luglio 2015 21:19 Link al commento Rapporto

    Di cosa si tratta la categoria orizzonti?

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