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12esima edizione delle Giornate degli Autori - Venice Days: ecco cosa ci aspetta

Il programma della 12esima edizione delle Giornate degli Autori - Venice Days alla 72esima Mostra del Cinema di Venezia si presenta vario e stimolante nei temi dei film selezionati e negli eventi a corredo delle proiezioni e sembra in grado di imporsi come una rassegna completa nel nome del cinema e dell'arte visiva

Innanzitutto numeri e nomi. Giornate degli Autori - Venice Days è promossa dalle Associazioni italiane degli Autori (Anac e 100autori), in accordo con La Biennale di Venezia. E' diretta come ogni anno dall'occhio e dalla mente di Giorgio Gosetti e presieduta da Roberto Barzanti. La sezione porta al Lido opere indipendenti da tutte le latitudini, scavando in profondità nei meandri della ricerca visiva e dell'uomo di oggi. Le pellicole proposte per questa edizione sono 20, provenienti da 15 paesi con 8 opere prime e 18 prime mondiali.
A presiedere la giuria che assegnerà 20.000 euro per il miglior film in concorso è stato scelto Laurent Cantet. Le opere in competizione concorreranno anche al Premio del Pubblico BNL, promosso da BNL Gruppo BNP Paribas. Inoltre tutte le opere prime delle Giornate degli Autori saranno valutate dalla giuria del Premio Luigi De Laurentiis per il migliore esordio di tutto il programma della Mostra.

Gosetti e i suoi collaboratori hanno scelto come film d'apertura El Desconocido (Retribution) di Dani de la Torre, un thriller familiare che coinvolge un padre e i suoi piccoli figli. Questi sono minacciati di morte da un oscuro killer che obbliga l'uomo a trovare una somma ingente di denaro entro un determinato tempo. La disperata corsa porterà il protagonista alla scoperta di alcune sfaccettature dell'umanità di oggi poco conosciute. Legato a un mistero è anche il film di chiusura The Daughter di Simon Stone. Protagonista qui è Christian, che torna a casa in occasione delle nuove nozze del padre Henry. Il giovane, parlando con Oliver, suo amico di infanzia, scopre un segreto che porterà una reazione a catena di eventi.
Parla di verità anche Early Winter di Michael Rowe, film in Concorso. La pellicola ha per protagonisti David, cinquantenne con la paura della vecchiaia, sepolta dal ritmo del suo lavoro in una casa di riposo, e Mandy, sua moglie, più giovane, rinchiusa nella calda tecnologia di oggi. I due si parlano poco, ma quando questo silenzio è rotto un'inattesa notizia sconvolge le loro esistenze. Di fragili rapporti umani tratta anche La memoria de l'agua (The Memory of Water) di Matias Bize. Javier e Amanda sono una coppia che lotta per stare insieme, la morte del loro bambino tende a separarli ancora di più, ma è proprio in questo triste evento che i due cercano di riconquistare il loro destino. Anche il rapporto di coppia di Marco e Martina sembra essersi consumato. Lui italiano, lei cilena, hanno un figlio, Mateo, di otto anni. Lei sogna di tornare in Cile e quando scompare improvvisamente Marco si mette alla sua ricerca in nome di un amore paterno mai espresso con decisione. Questo è La prima luce di Vincenzo Marra.
Arianna di Carlo Lavagna analizza la famiglia indirettamente attraverso gli occhi di Arianna che, in un estate in vacanza immersa nelle memorie del suo giovane passato, comincia a scoprirsi fino a comprendere la sua vera natura. Il confronto con la sua famiglia è l'ostacolo più grosso.
Viva la sposa di Ascanio Celestini amplia il focus di indagine umana delle Giornate degli Autori proponendo diverse storie in un road movie. Nicola passa il tempo bevendo e fingendo che sta smettendo di bere, Sabatino truffa le assicurazioni, Salvatore è il figlio di Anna e forse anche di Nicola, ma Anna è una prostituta e non lo sa chi è il padre di suo figlio. Poi c'è Sofia che scappa in Spagna con l’amica, ma poi resta a Cinecittà. L’'Abruzzese' fa il carrozziere e il parcheggiatore notturno, mentre Sasà una notte finirà peggio di tutti nella stanza di una questura di periferia. E la sposa? E' un'americana che viaggia con l'abito nuziale per l'Italia.
A peine j'ouvre les yeux (As I Open My Eyes) di Leyla Bouzid sposta la proposta dei Venice Days verso il presente più politico. A Tunisi nell'estate 2010, pochi mesi prima della Rivoluzione contro il governo di Ben Ali Farah, la regista si unisce alla band Joujma che dà voce allo scontento di una generazione, ignorando gli ammonimenti della madre che ben conosce i pericoli di un regime che si infiltra nella protesta giovanile e colpisce a sorpresa. Da qui si articola la lotta della donna per proteggere la giovane, ponendo in gioco anche il suo passato.
Klezmer di Piotr Chrzan narra della liquidazione dei ghetti cittadini dopo il 1943 in cui molti ebrei fuggirono nelle foreste. Tra i polacchi c'era chi dava loro la caccia e chi li aiutava per soldi. Un gruppo di giovani contadini di un villaggio sperduto si imbatte in un giovane ebreo ferito ma ancora vivo. I due che lo trovano decidono di consegnarlo al capo-villaggio, segnando l'inizio di un intreccio di storie inaspettato.
Di storie incastrate tra loro parla anche Island City di Ruchika Oberoi, in cui la casualità del destino si muove sullo sfondo di una città, Mumbai, che cambia a vista d’occhio, e di un paese, l’India, che non si riconosce più. Proprio come la Cina di Underground Fragrance di Song Peng Fei, che narra una Cina in piena trasformazione capace di celare i suoi drammi sotto la superficie del decoro e dell’apparenza.
Il ritratto della proposta delle Giornate degli Autori si attesta attorno a un presente che non teme il confronto con il passato, ma che anzi desidera scollegarsi da tutto e tutti per analizzare i problemi con valore e autenticità. A questo paradigma fanno eco i luoghi che il cinema indipendente e giovane descrivono senza radici alla perenne ricerca del senso di comunità.

Miu Miu Women's Tales nasce dall'esigenza di raccontare il presente, di lavoro, creatività e problemi, dal punto di vista femminile, con quell'accento in più che caratterizza questo universo. I film selezionati all'interno di questa minirassegna sono # 9 De Djess di Alice Rohrwacher, storia di un abito molto speciale che racconta la vita di chi lo indossa, e Les 3 boutons di Agnès Varda, con protagonista una ragazzina che vive in una fattoria di campagna e mentre alleva le capre si interroga a voce alta sulle questioni tipiche della sua età. Nel passaggio dalla campagna alla città il suo sogno a occhi aperti prosegue, ma la ragazzina perde tre bottoni nel corso del viaggio.
Altre proiezioni speciali sono Milano 2015 firmato da 
Elio, Roberto Bolle, Silvio Soldini, Walter Veltroni, Cristiana Capotondi, Giorgio Diritti. Diversi sguardi per raccontare Milano oggi, le sue stratificazioni, i suoi personaggi, luoghi, sentimenti, con suggestioni del passato e dell'oggi, alla ricerca del respiro della grande città. Bangland di Lorenzo Berghella è un fantasioso viaggio all’inferno di Bangland, cittadina di un’America dove Steven Spielberg, eletto presidente, ha dichiarato guerra al Mahaba, uno staterello africano, dando il via a una propaganda del terrore, secondo la quale chiunque non è bianco è un potenziale terrorista. Harry's Bar, invece, di Carlotta Cerquetti celebra lo storico e fascinoso bar veneziano nato nel 1931 in seguito a un gesto di generosità fatto da un giovane barman dell’Hotel Europa, Giuseppe Cipriani, nei confronti di un cliente americano rimasto senza soldi, di nome Harry Pickering. Innocence of Memories – Orhan Pamuk's Museum and Istanbul di Grant Gee è un documentario sul Museo dell’Innocenza dello scrittore divenuto realtà, mentre Il Paese dove gli alberi volano. Eugenio Barba e i giorni dell'Odin Teatret di Davide Barletti e Jacopo Quadri propone un ritratto inedito di Eugenio Barba alle prese con il progetto di una vita in una comunità immaginaria e in divenire. Adolescenti e adulti, attori, musicisti, ballerini, spettatori e alberi volanti sono parte del grande esperimento di Eugenio Barba che, dietro alla disorientante energia, punta dritto alla costruzione di un evento unico, fragile e irripetibile.

Tra le collaborazioni intessute dalle Giornate degli Autori c'è quella con il Tribeca Film Festival dal cui programma sono state selezionate due pellicole. Ma di Celia Rowlson Hall racconto del pellegrinaggio di Ma, una donna che deve avventurarsi nel paesaggio riarso del Sud Est americano per seguire il suo destino, mentre la seconda è Argentina di Carlos Suara che scava alle radici di un paese, l'Argentina, e della sua cultura. La partnership, invece, tra Venice Days e Mostra del Cinema è ormai consolidata. Anche quest'anno, infatti, le due direzioni presentano tre film in collaborazione. Si tratta del lungometraggio di Stefano Chiantini Storie sospese, del documentario di Emanuela Giordano Il ghetto di Venezia: 500 anni di vita e del film-documento di Andrea Segre I sogni del lago salato che chiuderà domenica 13 settembre le proiezioni del progetto Laguna Sud a Pellestrina, in accordo con il Festival Internazionale del Film Locarno.
Laguna Sud è un evento che sposta le Giornate degli Autori dal Lido a Chioggia dal 21 al 24 agosto e a Pellestrina dall’11 al 13 settembre. A Chioggia in Piazza del Duomo sono in programma quattro serate legate a film e storie che negli anni hanno contribuito a costruire l’immagine stessa delle Giornate degli Autori. Dal canadese C.R.A.Z.Y. di Jean-Marc Vallée, all’italiano Indebito di Andrea Segre, passando per La donna che canta di Denis Villeneuve e La mia classe di Daniele Gaglianone. A Pellestrina invece sono in programma tre serate-evento con film e personaggi delle Giornate degli Autori, a cominciare da Il paese dove gli alberi volano di Jacopo Quadri e Davide Barletti con la partecipazione speciale di Eugenio Barba. Serata a sorpresa sabato 12 settembre, mentre la domenica ci sarà l’anteprima italiana de I sogni del lago salato di Andrea Segre.



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Davide Parpinel

Del cinema in ogni sua forma d'espressione, in ogni riferimento, in ogni suo modo e tempo, in ogni relazione che intesse con le altri arti e con l'uomo. Di questo vi parlo, a questo voglio avvicinarci per comprendere appieno l'enorme e ancora attuale potere di fascinazione della settima arte.

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