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Diario dal festival: quarto giorno

pappi-corsicato-festivalLa quarta giornata al Festival del Film di Roma tra morte, chirurgia estetica e insulti in sala e orde di fan a caccia di un autografo o di uno scatto di Luca Argentero, Laura Chiatti e Alessandro Preziosi in transito sul red carpet

Chirurgia estetica e insulti in sala. Il red carpet che si anima all’arrivo di Laura Chiatti e Alessandro Preziosi, mentre i portici dell’Auditorium sono invasi dalle fan di Luca Argentero.
Ma la vera novità cinematografica della quarta giornata al Festival del Film di Roma arriva sul far della sera con il film in Concorso di Enrique Rivero.
 
IN SALA
 
Buffoni, siete la rovina del cinema italiano!”. È questo il buongiorno che qualcuno ha dato in sala dopo l’anteprima per la stampa de Il volto d un'altra, film in concorso del regista Pappi Corsicato
Un applauso, per la verità neanche troppo scrosciante, è stato immediatamente censurato da un accreditato che ha alzato la voce contro chi ha osato sbattere i palmi delle mani allo spuntare dei titoli di coda. 
Il volto d un'altra non sarà un capolavoro, ma uscire dalla sala con le narici gonfie di rabbia, sembra una reazione che va al di là del dissenso critico. Insomma, come direbbe uno dei personaggi di Alì ha gli occhi azzurri, “non rosicà”. 
Il film elabora in modo originale l’ossessione del culto del corpo, parimenti asfissiante per chi fa spettacolo e per chi lo guarda, senza porsi domande. 
scena-dal-film-mai-morireLa scena è poi occupata dal film per la categoria fuori concorso, firmato Michele Placido. Si tratta di Le Guetteur (Il Cecchino). Un film poliziesco di marca francese che del thriller conserva l’etichetta più della suspance. Pareri discordanti – come sempre – visto che altre voci commentano soddisfatte “avvincente!”. De gustibus… 
In programma per la categoria cinemaXXI l’argentino El ojo del tiburón di Alejo Hoijman. Il film racconta la storia di due adolescenti che… pescano. Se si prova a rinvenire le tracce dello squalo che dà il titolo al film, si resterà delusi perché del miglior predatore dei mari resta giusto il suo tallone d’Achille, l’occhio vacuo. 
In serata arriva la proiezione del film messicano Mai morire, di Enrique Rivero, incentrato sull’esperienza che, in vita, si fa della morte. La prima vera soddisfazione in un festival che, ancora, non ha dato quell’accelerata tale da far percepire l’ebbrezza di qualcosa che non si ferma. 
 
 
  
michele-placido-red-carpetNEL FOYER
 
Il ritmo è stato meno incalzante, ieri, tra le porte vetrate e i led luminosi della struttura che ospita il Festival. Un piccolo sospiro di sollievo lo ha concesso la crew di Il volto di un’altra, ma il vero abbaglio arriva con il trio Placido (padre e figlia)-Argentero. Il vecchio, il bello e la principessa (in abito da sposa…). 
Giusto il tempo di un caffè e sotto i riflettori tardano ad arrivare (ma arrivano) il regista Pappi Corsicato con Laura Chiatti e Alessandro Preziosi. Lei, in abito lungo con un pizzo nero sopra un tessuto di raso rosso si muove decisa verso l’isolotto dei fotografi. Scherza rivolgendo al pubblico un saluto da reginetta e procede in tutto il suo splendore, rischiando di rubare la scena a Preziosi (invidioso?).
 
 
 
luca-argentero-red-carpet
A confronto, però, la loro è un’invasione di campo da partita di serie B, perché il red carpet e i microfoni, ieri, sono stati occupati da Michele Placido. Il regista confessa la sua voglia di affrontare temi legati alla realtà italiana più attuale, come quello che vede lo Stato e la mafia coinvolti in vicende giudiziarie. “Tanto per fare un nome, visto che siamo sempre timidi a riguardo, io farei un film su Marcello Dell’Utri”. Il regista ha anche speso qualche parola a favore dei giovani, più forti anche perché più incazzati (o indignados che dir si voglia). Ed è ai giovani scalatori agli argini del tappeto rosso che Placido offre, generoso, il suo autografo e anche qualche scatto, seguito dalla figlia Violante e da Luca Argentero
 
Il sorriso dell’attore ‘ex-fratellone’ è costante, il suo modo di fare non ha nulla da invidiare ai divi a stelle e strisce. E mentre il cast de Il Cecchino rende più vivace un festival un po’ sonnecchiante, Alessandro Preziosi si aggira tra i comuni mortali che cerca di schivare con passo svelto, ma a qualcuna non ha proprio modo di rinunciare. E non se la tirerà un po’ troppo il napoletano dagli occhi di acquamarina? In fondo molte/i lo ricordano semplicemente come l’ex di Elisa di Rivombrosa. Fly down. 

Collage del giorno

Nella vita la bellezza, come il denaro, non è tutto, però aiuta. Aiuta Müller & Co a radunare gruppi di maratonete blocconote-dotate, che rinvigoriscono lo sfondo della diretta tv e fanno venire le rughe ai volti stizziti dei cinefili incorruttibili. Alla fine arriva dal Messico l’apporto di contenuti che servono a tenere viva la forma. Mai morire. Mai rinunciare. Il festival ce la può fare. E dal giorno quattro è tutto.

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