Intendiamoci, Scorsese è talmente bravo che renderebbe interessante anche una puntata di Un posto al sole, ma se confrontati con i suoi capolavori di gioventù i suoi titoli recenti non fanno proprio una gran figura.
“Sento il soggetto molto vicino al mio cuore”, ha dichiarato l’artista newyorkese a proposito del progetto Silence mentre sorseggiava champagne su uno yatch in quel di Cannes.
“Sto lavorando su questo progetto da quando lessi il libro nel 1989”. Il libro in questione è l'omonimo romanzo  dello scrittore giapponese Shusaku Endo.
Il libro, e imminente film, racconta le vicende di una coppia di preti gesuiti partiti da New York (ovviamente) per cercare di diffondere il Cristianesimo in Giappone. Ambientato nel 17esimo secolo, il film si focalizzerà sull’arduo compito dei due missionari che non avranno certo vita facile nel diffondere il Verbo nella terra del Sol Levante.
L’opera è stata definita dallo stesso Scorsese come qualcosa di più piccolo che merita un’attenzione tutta particolare, più intima. “Ha qualcosa in comune con Mean Street. Parla di spiritualità in un mondo molto fisico e concreto, un mondo in cui il peggio della natura umana è rivelato”. Ma non aspettatevi un film troppo intimista con poche parole e tempi morti: è lo stesso regista a rassicurarci. “Sarà pieno di suspense con elementi da thriller”.
I protagonisti saranno come detto due Gesuiti, uno giovane e l’altro vecchio. Per il giovane la parte pare essere già stata affidata ad Andrew Garfield (Spider-man), mentre indovinate un po’ qual’è l’attore favorito per la parte del più anziano? Ovviamente Robert De Niro (e come ti sbagli?). Il tutto lascia pensare al meglio: bella storia, buon cast, regista fantastico e non possiamo che avere fiducia in Martin Scorsese. Del resto il regista italo-americano, con le immortali pellicole che ci ha regalato, si è guadagnato fiducia incondizionata e illimitata da parte nostra. Buon lavoro!

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