Il cinema made in Italy conquista gli Stati Uniti
- Scritto da Jlenia Currò
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Dai grandi registi, ai film di genere la RaroVideo detiene il merito di diffondere il verbo e i ciak nostrani restituendogli quel ruolo di evergreen che tanto gli si addice.
Da Mario Bava a Bernardo Bertolucci, passando per le sperimentazioni di Andy Warhol (The Chelsea Girl), l’italianissima RaroVideo è pronta a far circolare i suoi oltre 250 titoli con la maiuscola dall’home video ai cinema d’essai statunitensi.
Vintage, film cult, ultimi arrivi. La società di cui i fratelli Curti sono giustamente orgogliosi non si fa mancare niente. Per il suo esordio nella distribuzione USA ci si dovrà aspettare un classico o il lavoro di Giuseppe Gagliardi, Tatanka.
Anche alla recente Mostra del Cinema di Venezia Gianluca Curti ha dimostrato la sua soddisfazione per l’apprezzamento dimostrato dal New York Times in merito alla versione restaurata de Il cappotto di Alberto Lattuada - adattamento cinematografico dell’omonimo classico gogoliano.
Il grande schermo concede una chance di ritrovare un’identità nazionale labile come quella attuale. Certo, con la riserva del guardarsi alle spalle, ma del resto è dagli insegnamenti dei cult a lunga conservazione che Quentin Tarantino trae ispirazione per le sue creazioni.