Recensioni film in sala

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Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni

La locandinaWoody Allen torna a Londra per girare una commedia incentrata su due coppie sposate e sulle loro sciagure sentimentali. Le tematiche e la poetica del regista, ormai settantacinquenne, ricalcano quelle degli ultimi film senza trovate innovativeAlfie e Helena (Anthony Hopkins e Gemma Jones) sono una coppia anziana con una figlia, Sally (Naomi Watts) sposata con uno scrittore, Roy (Josh Brolin) che ha scritto un unico libro di successo e che ora vive in un momento di spaesamento creativo. I genitori della ragazza si lasciano dopo quarant’anni di matrimonio: Alfie, colto da improvviso terrore per la vecchiaia, si sposa con una giovane escort, mentre la moglie Helena si affida ai consigli di una cartomante imbonitrice. Tra le ansie della madre e la nuova giovinezza del padre, la figlia Sally vive nel disagio, a causa del marito invaghito della sua vicina e senza un buon libro da pubblicare. Anche lei perde la testa per il suo affascinante datore di lavoro (Antonio Banderas), ma questi non la ricambia. Una storia di tradimenti, passioni andate in fumo e cinismo, che si risolverà in un dramma esistenziale amaro e incerto sul futuro.Hopkins e WattsDopo Basta che funzioni e la sua cara Manhattan, Allen torna a Londra come aveva fatto per Match Point e Sogni e delitti, per dirigere una commedia che si trasforma in un melodramma, dove i sentimenti, le passioni e il malessere di vivere, diventano, ancora una volta, il motore da cui prende vita l’intera vicenda. Infatti, come nella più tipica tradizione alleniana, i rapporti difficili tra marito e moglie sono l’aspetto cardine della sceneggiatura, ma in questo caso il regista newyorkese, ormai settantacinquenne, lascia da parte il suo cinismo al vetriolo e le sue battute sulfuree, per dirigere un’opera scolastica, senza troppa arguzia, figlia di tematiche obsolete che ormai non catturano più di tanto lo spettatore. Certo il tocco di Allen nella messa in scena è inconfondibile e rimane pur sempre un ottimo regista nel raccontare con uno sguardo raffinato e delicato la sua particolare visione della vita, ma ormai le insofferenze esistenziali nascondono una certa freddezza nel manifestarsi.Una pellicola che forse non deluderà più di tanto gli appassionati del regista, mentre per chi non ha dimestichezza con l’autore quest’opera potrebbe risultare un po’ fredda e distaccata, che non dà particolari emozioni.Gli attori recitano il loro ruolo senza troppo coinvolgimento, forse perché i personaggi delineati non sono così tanto interessanti e ricchi di sfumature, con contraddizioni interiori che in passato erano un elemento fondamentale che hanno reso immortali i film di Allen.Insomma, Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni risente di una certa stanchezza: l’illusione della felicità e il cinismo senza fronzoli non escono ormai dai binari del già detto e del già sentito, e anche il finale, incomprensibile e quasi incompleto, non convince.Woody Allen rimane comunque un autore insuperabile, che ha dato vita con intelligenza e ironia alle ansie contemporanee da quarant’anni a questa parte, ecco perché non basterà un’opera mediocre a farcelo dimenticare.Vai alla scheda del film

The Killer Inside Me

La lodandina di The Killer Inside MeL’assassino che è in Casey Affleck miete vite in un inarrestabile percorso di violenza, sullo sfondo di una tranquilla cittadina del Texas, nel pieno degli anni Cinquanta. Primo film di produzione americana per Michael Winterbottom, tratto da un romanzo di Jim Thompson: storia di una perversa mente criminale

La donna della mia vita

La locandinaLuca Argentero e Alessandro Gassman sono due fratelli che si contendono una donna, Valentina Lodovini, amata da entrambi.  Luca Lucini rispolvera la commedia all’italiana. Nel cast anche Stefania Sandrelli e Giorgio ColangeliGiorgio e Leonardo sono due fratelli molto diversi. Il primo è un medico, sposato ma con molte amanti, il secondo è un ragazzo fragile, molto amato da sua madre per la sua grande sensibilità, che ha perfino tentato il suicidio per amore. L’arrivo di Sara cambia totalmente la vita di Leonardo. Infatti la donna inizia a confidarsi con lui, a raccontare tutto il suo tormentato passato sentimentale, diventando così una sua grande amica e, in seguito, anche la sua fidanzata. Ma quando il fratello più grande Giorgio scopre l’identità della nuova fidanzata di Leonardo, capisce che lei è stata una delle sue numerose amanti. Sara non sapeva chi fosse il fratello del suo nuovo ragazzo, ma Giorgio, all’insaputa del fratello, inizia a corteggiare la donna che non ne vuole più sapere di lui, viste le continue bugie dell’uomo quando stavano insieme. Alla fine l’intreccio verrà svelato e Sara inizierà a capire con chi passare il resto della sua vita. Ma anche i due fratelli si troveranno di fronte a dei cambiamenti: Leonardo scoprirà il suo lato da duro e diventerà un latin lover, mentre Giorgio scoprirà la felicità nell’essere una persona seria e giudiziosa.Luca Lucini parte da un soggetto di Cristina Comencini per dirigere una pellicola che rilancia la commedia all’italiana, un genere che in questo periodo sta dando prova di essere molto amato dal pubblico, visti i recenti incassi al botteghino.Lodovini e GassmanDopo Amore, bugie e calcetto, Solo un padre e Oggi sposi, Lucini torna quindi alla commedia brillante, suo genere prediletto, con un cast di volti noti, Luca Argentero, Alessandro Gassman, Valentina Lodovini, Stefania Sandrelli e Giorgio Colangeli, per mettere in scena i contraccolpi del perbenismo borghese.Infatti La donna della mia vita è un ritratto patinato e addolcito delle famiglie benestanti italiane, dove segreti, bugie e cinismo sono all’ordine del giorno, diventando per questo un insieme di vizi ben assortiti da cui far partire il plot narrativo.Le vicende di questa pellicola si sviluppano attorno alla figura dell’onnipresente madre, interpretata da una Stefania Sandrelli ricca di humour, che come un burattinaio gestisce la vita dei propri figli e li indirizza in determinate scelte. Una donna da cui ci si può aspettare di tutto, protettiva e al tempo stesso “virile” quando si tratta di proteggere i suoi figli.Una commedia che ha sì elementi interessanti, come comicità e spensieratezza, ma che si ritrova a fronteggiare svariati problemi di natura intrinseca. Come ad esempio il buonismo che esplode qua e là nella sceneggiatura e che permette a tutti i personaggi la redenzione finale, nonché l’appiattimento delle sfumature caratteriali. Così tutti loro alla fine risultano “senza macchia”, svincolati da un percorso interiore che li faccia apparire magari imperfetti e quindi umani, oppure dotati di una qualsiasi forma di autentica emotività. Insomma personaggi edulcorati, che riducono l’intera vicenda a una commedia scontata, dove la prevedibilità nelle dinamiche relazionali sono forse il punto più debole.Una prova imperfetta, quindi, su cui si poteva osare di più, accentuando difetti e scavando più in profondità nelle figure di riferimento, invece Lucini ha puntato sulla linearità di una storia che forse si dimenticherà troppo in fretta. Tra gli attori spicca comunque Alessandro Gassman, credibile nel suo ruolo di eterno ragazzino alle prese con i doveri della famiglia.Vai alla scheda del film

A Natale mi sposo

La locandinaAnticipando di un mese l’uscita del consolidato cinepanettone, arriva in sala la commedia natalizia di Massimo Boldi. Nel cast oltre allo stesso Boldi, Vincenzo Salemme, Nancy Brilli, Massimo Ceccherini ed Elisabetta Canalis. Gag e situazioni comiche prevedibili e fiaccheGustavo Dandolo è un cuoco di origine milanese che vive a Roma e lavora in una trattoria insieme ad un gruppo di amici sgangherati quanto lui. Suo figlio Fabio è un adolescente pieno di sogni e soprattutto è innamorato di una ragazza che non può avere. Gustavo viene scambiato per un famoso chef e per questo viene mandato, insieme ai suoi colleghi, a organizzare il banchetto di un matrimonio molto raffinato nella località turistica di St. Moritz. Ma il matrimonio rischia di saltare a causa del figlio del cuoco, da sempre innamorato della futura sposa, una ragazza costretta da suo padre a sposarsi per interesse con un ricco banchiere svizzero. La ragazza vuole fuggire però con il suo vero amore Fabio e, aiutati da una serie di personaggi che fanno da corollario all’intera vicenda, forse ce la faranno. Anche quest’anno non poteva mancare il cinepanettone natalizio di Massimo Boldi, che dopo essersi diviso artisticamente dal suo alter ego romano Christian De Sica, esplora il genere da solo, ormai da alcuni anni e con un netto anticipo sul collega. I protagonisti arrivano tutti dalla televisione: Salemme, Ceccherini, Salvi, e la componente femminile Mannino e Canalis. Una pellicola diretta questa volta da Paolo Costella e nata con l’intento di ossigenare i bilanci forse in rosso della Medusa, qui in veste di casa di produzione, ma ormai è un dato certo che questo genere di intrattenimento popolare non porta a casa da tempo gli incassi sperati e il pubblico sembra preferire altro, nonostante gli introiti non siano comunque pochi.Una scena del filmCome avrebbe detto il compianto critico Lino Micciché con una intelligente boutade, questo è “cinema alimentare”, che aiuta a sfamare chi lo produce e chi lo interpreta. In effetti anche l’ennesima vicenda sentimentale di equivoci e battute al limite del volgare non risulta molto congeniale anche per un pubblico medio in vena di distrarsi e ridere per godersi il periodo prenatalizio. E così, nel tentativo di dar vita ad una critica sociale tra equivoci, adulteri, diseguaglianze tra borghesia arricchita e nuovo proletariato, si sfocia nel buonismo e in sentimenti “precotti”.Una sceneggiatura che vive di pretesti futili per trascinare la storia in un condensato di gag che non fanno ridere e in un voyeurismo spinto nei confronti di disinibite ragazze, in primis Elisabetta Canalis al suo massimo splendore in abitini succinti. Ecco perché questa pellicola ruota tutta attorno ad un unico elemento chiave: il sesso e tutto ciò che aiuta a vendere, in un’abilissima strategia di marketing, che unisce battute spinte e scene al limite dell’osceno, comunque sia davvero di cattivo gusto.Inoltre gli attori ripropongono i loro sketch e i loro personaggi televisivi, senza aggiungere nulla di più, alternandosi come in uno spettacolo comico televisivo già visto e già sentito, dove una colonna sonora assordante e un montaggio serrato riproducono un ritmo esagitato che stordisce.Insomma meglio evitare un’esperienza del genere,meglio puntare piuttosto sull’originalità di prodotti popolari più divertenti e originali.Vai alla scheda del film

Scott Pilgrim vs. the World

La locandina di Scott Pilgrim vs the WorldLe rocambolesche peripezie sentimentali di Scott Pilgrim, giovane bassista che combatte contro tutto e tutti per conquistare l’amore della ragazza dei suoi sogni. Da una graphic novel di culto, un film che mescola il reale e l’immaginario, il solito e l’insolito, per raccontare in modo singolare i battiti del cuore di una gioventù senza freni

Stanno tutti bene

La locandinaRobert De Niro è un padre anziano che viaggia in treno attraverso gli Stati Uniti per andare a trovare tutti i suoi quattro figli. Una commedia familiare tra nostalgia e ricordi, con Drew Barrymore, Kate Beckinsale e Sam Rockwell

Ti presento un amico

La locandinaUn manager che lavora a Londra si ritrova a fronteggiare la crisi economica e le molte donne che incontra nella sua vita. I fratelli Vanzina tornano dopo i cinepanettoni con una commedia brillante. Protagonisti Raoul Bova, Barbara Bobulova, Martina Stella e Stefano Dionisi
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