Le fiamme come collegamento, come sfondo di una storia brutale e amara. Il fuoco come metafora della forza che può scaturire dalla paura di perdere una persona amata, e la capacità che ne deriva di compiere azioni che mai ci si aspetterebbe. Tutto questo è Fire with Fire di David Barrett.
Il vigile del fuoco Jeremy Coleman (interpretato da Josh Duhamel), trovatosi per caso sulla scena di un brutale omicidio perpetrato dal gangster ariano Neil Hagan (un cattivissimo Vincent D'Onofrio), decide di testimoniare contro il criminale, dando una svolta inaspettata alla sua vita. Jeremy entrerà nel programma di protezione testimoni, perdendo la propria identità, ma malgrado ciò il boss irromperà nuovamente nella sua vita e lo costringerà a farsi giustizia in modo inaspettato.
Il regista David Barrett nella sua ultima opera, un thriller con sfumature da gangster-movie, utilizza immagini forti per spiegare la brutalità che può esser raggiunta dall'uomo assetato di potere, contrapponendola alla forza della disperazione di chi, messo alle strette, deve difendere ciò che ama.
Il fuoco a volte non può esser controbattuto con l'acqua, ma con il fuoco stesso: questo messaggio potrebbe esser mal interpretato, come un incitamento 'all'occhio per occhio dente per dente', ma se si scava più a fondo può esser visto come la contrapposizione tra la fiamma del bene e quella del male, come la rappresentazione di due idealistiche forze contrapposte.
Il cast è di prima scelta, oltre ai già citati Duhamel e D'Onofrio, hanno preso parte al film un sempre duro e taciturno Bruce Willis e l'accattivante Rosario Dawson, che interpreta Talia Duhran, la detective che fa innamorare Jeremy. Un cammeo particolare anche per il rapper e produttore 50 Cent, nei panni del capo della gang rivale dello spietato Hagan.

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