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Thor

  La locandina di ThorCaduta ed ascesa di Thor, un essere sovrumano tanto potente quanto imprudente. Le gesta del mitico dio del tuono passano dalla pagina al grande schermo per mano di Kenneth Branagh. Che racconta la trasformazione in eroe del celebre personaggio Marvel in un blockbuster con un’anima shakespeariana

Figlio di Odino, padre di tutti gli dei nonché sovrano di Asgard, un regno situato in un pianeta lontanissimo dalla Terra, Thor, giovane guerriero dotato di una forza senza limiti portata all’estremo da un’indole vulcanica, sta per essere incoronato re quando un imprevisto rimanda la sua investitura. Nell’attesa di celebrare la cerimonia che ufficializzerà la sua salita al trono, Thor decide di vendicarsi di coloro che hanno provocato la sua mancata incoronazione, ovvero i Giganti di Ghiaccio, acerrimi nemici di Odino, rei di aver sferrato un attacco ad Asgard proprio nel momento il principe era ad un passo dal diventare re, con lo scopo di impossessarsi di una reliquia che avrebbe compromesso la pace nel regno. Thor compie così in gran segreto un’azione avventata: sfoga tutta la sua ira contro il regno di Jotunheim, abitato dai Giganti di Ghiaccio, seminandovi morte e distruzione. La sua iniziativa punitiva provoca però la rottura di un’antica tregua con i Giganti di Ghiaccio. Venuto a sapere dell’accaduto, Odino rimane profondamente deluso dal figlio, a tal punto da bandirlo da Asgard mandandolo in esilio sulla Terra. Dopo essere giunto sul suolo terrestre, Thor si prepara a trovare il modo di tornare ad Asgard per dimostrare il suo vero valore e salvaguardare la pace del suo popolo minacciato da un nemico inatteso…

Come già successo per i due capitoli di Iron Man, la Marvel Comics scende in campo in veste di produttore cinematografico per reinventare sul grande schermo Thor, uno degli eroi di carta creati dal suo autore di punta, Stan Lee. Nato nei primi anni Sessanta, il personaggio del dio del tuono viene sottoposto ad un aggiornamento maestoso e spettacolare per la regia di Kenneth Branagh (noto ai più per aver tradotto in immagini le opere di William Shakespeare). Naturalmente, per gustarsi il film, i fan del fumetto non devono stare con la matita rossa in mano, ma accettare piuttosto alcune ‘licenze poetiche’. Nonostante qualche concessione tendente ad esaltare l’azione, la figura di Thor

(nei cui panni troviamo l’attore emergente Chris Hemsworth) si staglia in tutta la sua connotazione tragica di principe chiamato a scontare la sua brama di potere con un percorso di maturazione irto di ostacoli. Il risultato è un autentico dramma famigliare di stampo shakespeariano (molti i richiami ad Enrico V, Una scena di Thorperaltro già oggetto di rifacimento cinematografico per mano dello stesso Branagh) nella prima parte ed un coinvolgente action-movie fantascientifico nella seconda.
Aggiungendo al suo pedigree di regista il primo blockbuster della carriera, il regista ha fatto due cose giuste ed una sbagliata. Tra i meriti: il tentativo di nobilitare un’icona della cultura di massa conferendogli una dinamica interiore che rivela una grande intelligenza drammaturgica, ma anche la scelta di spettacolarizzare al massimo, nel rispetto del fumetto da cui trae ispirazione, la vicenda fondendo luci, musica, corpi, ritmo in uno spazio che non è più di derivazione fumettistica ma puramente cinematografico. L’errore sta nel non aver sperimentato fino in fondo le potenzialità visive che il personaggio gli concedeva, preferendo invece puntare tutto sugli effetti digitali generati al computer.
Impetuoso come il suo protagonista, Thor appare un po’ frastornante e ‘rozzo’ da un punto di vista stilistico, cede in alcuni frangenti ad una messa in scena gratuitamente convulsa, instilla emozioni che spesso raggiunge con delle forzature, eppure riesce – e qui sta il grande merito del film – a farci sentire il dio del tuono vicino e soprattutto umano e quasi ‘reale’.

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