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Last Night

La locandina di Last NightTutto in una notte: belli, giovani e benestanti, Keira Knightley e Sam Worthington sono una coppia di coniugi che devono resistere alle tentazioni dell’adulterio. I meccanismi del tradimento nella società dei sentimenti precari al centro dell’esordio da regista di Massy Tadjedin. Film di apertura della quinta edizione del Festival del Film di Roma
Michael è un dirigente di una società che si occupa di progetti di ristrutturazione e Joanna è una giornalista di moda che progetta di scrivere un romanzo. Sono sposati da tre anni, ma non hanno figli: sono giovani e belli e conducono una vita agiata in un quartiere alla moda di Manhattan. Durante una festa di amici, Joanna sorprende il marito in atteggiamenti intimi con una sua collega affascinante di nome Laura: da quel momento inizia a credere che i due abbiano una tresca. Prima di partire per un viaggio di lavoro con Laura, Michael si sforza di convincere la moglie che i suoi sospetti sono infondati. Dopo la sua partenza, Joanna incontra Alex, una sua vecchia fiamma con cui ha condiviso tante esperienze, arrivato a New York da Parigi per un briefing. I due coniugi, momentaneamente lontani l’uno dall’altra, si ritrovano così in compagnia di potenziali amanti: mentre Michael prova a resistere al desiderio di andare a letto con Laura, Joanna cerca di trattenere i suoi sentimenti mai sopiti nei confronti di Alex. Nell’arco di una notte la tentazione dell’adulterio si affaccia nelle loro esistenze, mettendo a nudo la fragilità del rapporto che li unisce.

Una scena del filmFilm di apertura della quinta edizione del Festival del Film di Roma, Last Night scompone e ricompone, dal tramonto all’alba, tra colpi di scena e battute ad effetto, il ménage di due giovani uomini e due giovani donne che si lasciano e si riprendono, in un aggrovigliato miscuglio di pulsioni per lo più negative in cui al desiderio sessuale ed alla voglia di tenerezza si associano la menzogna, l’egoismo, il tradimento. È l’immagine allo specchio dell’amore dell’età adulta: quello del disincanto che ha perso le sue sfumature più dolci per trasformarsi in una ballata della seduzione. Una vivisezione del carattere umano in una situazione amorosa, dunque, per niente romantica ed amabile, scandita dalla fluidità del racconto, una sciolta progressione di piccoli scatti nel tempo e nello spazio che permettono ai personaggi di specchiarsi con un fitto scambio di dialoghi, centro di gravità delle attenzioni del pubblico.
Last Night è cinema di parole e l’esordiente iraniana Massy Tadjedin, in una messa in scena che scompare dietro le performance degli interpreti, le asseconda inchiodando e stringendo, con la macchina da presa, i suoi quattro protagonisti in quella che è una successione sincopata di climax narrativi. Regista di stampo teatrale, la Tadjedin firma un film scostante e cerebrale, arroventato ed istintivo, che sviluppa il gioco incrociato delle relazioni attraverso la dimensione scenica.
L’impaginazione è raffinata: si tiene il più possibile vicina ai sussulti interiori degli interpreti e ben sottolinea il ping-pong sentimentale dei protagonisti (carismatici e bravi, in primis Keira Knightley e Sam Worthington, che vestono i panni rispettivamente di Michael e Joanna). E tuttavia sullo schermo, forse a causa della cifra stilistica adottata, il girotondo sentimentale rischia alla fine di apparire vacuo.

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