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Betrayal (Venezia 69 - In concorso)

Una immagine tratta da IzmenaIl giovane regista russo Kirill Serebrennikov firma un film, selezionato per il Concorso della 69° Mostra del Cinema di Venezia, che parla di tradimento, rapporti di coppia, felicità, infelicità, ma soprattutto di cuore

Un uomo si sottopone a una visita cardiaca. Mentre la dottoressa lo esamina, gli comunica freddamente che sua moglie lo tradisce con suo marito. L'uomo è scosso, non ci crede, ma il dubbio si insinua in lui. Scruta comportamenti e gesti della consorte e insieme alla dottoressa comincia a scoprire i dettagli del tradimento. La donna appare rassegnata, mentre la disperazione dell'uomo monta fino a quando il fato o l'intervento di qualcuno, uccide i fedigrafi e i loro dolori. Da qui inizia per i due 'vedovi' una nuova vita, prima separatamente, poi di nuovo vicini, molto più uniti e complici, arrivando a essere loro causa di dolore per i nuovi partner.
Izmena (Betrayal) del regista russo Kirill Serebbrenikov è un film che racconta e analizza il tradimento, proponendo il punto di vista del cuore. Il muscolo cardiaco governa le vite dei due protagonisti, Franzisca Petri e Dejan Lilic. Il cuore dell'uomo batte all'impazzata pervaso dalla volontà di sapere e scoprire la verità sulla moglie, mentre quello della dottoressa è invece stabile fermo, lucido, freddo, in grado di riempirsi di gioia solo di fronte alla morte. Nella seconda parte, invece, il loro animo muta e si riempie di passione e fervore, così da passare da vittime a carnefici. La freddezza della donna si trasforma in un fertile coinvolgimento, mentre la precarietà sentimentale dell'uomo muta in un lacerante e solido trasporto che lo intrappola per sempre.
Il cuore governa la storia e, conseguentemente, le scelte registiche di Serebrennikov incorniciano l'animo dei due protagonisti pieno di dolore in luoghi aridi, secchi, disegnati da una natura ricoperta da una neve acida. Successivamente, con l'esplodere della passione, tutto prende vita e il contesto si popola di elementi e strutture vitali. Allo stesso modo la recitazione. Il regista la scarnifica da personalismi e ridondanze per concentrare l'attenzione di chi guarda sullo specchio del cuore ossia sugli occhi e sullo sguardo; questi, quando la passione tra i due personaggi sale, si arricchisce, anche, di una mimica facciale più accentuata e di un maggiore cromatismo nel viso.
Così strutturato Izmena conduce il pubblico a un forte coinvolgimento, perché il regista è bravo a porre l'accento sull'elemento che governa le azioni in ambito sentimentale, il cuore. Questo, però, deve essere sempre accompagnato dalla psiche, dalla lucida razionalità, dalla ponderazione. Osservando il film sembra, tuttavia, che Serebrennikov abbia deciso di non indagare la psiche dell'uomo e della donna.

Certo è un film sul cuore e sui sentimenti, quindi privilegia il punto di vista delle emozioni; la psiche, però, è importante per descrivere i processi mentali che conducono i due protagonisti a evolversi da vittime inermi ad astuti amanti, così da comprendere come in amore sia da carnefici che da soccombenti, si tende quasi sempre a soffrire.

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