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La mossa del pinguino: intervista al regista Claudio Amendola e al protagonista Edoardo Leo

Incontro con Claudio Amendola ed Edoardo Leo, rispettivamente regista e protagonista di La mossa del pinguino, commedia che ha come temi come lo sport, i sogni e l’amicizia, al cinema a partire dal 6 marzo

L’importanza di recuperare i rapporti umani in un periodo difficile come quello che viviamo oggi e la passione per lo sport mi hanno spinto a raccontare una storia, mettendomi dietro alla macchina da presa”. Claudio Amendola ci ha raccontato come nasce il suo primo film da regista, La mossa del pinguino, al fianco del protagonista Edoardo Leo, durante una conferenza stampa a Roma per il lancio della pellicola.

Il film parla di uno sport non molto comune in Italia, il curling. Che rapporto hai con esso?

Claudio Amendola: Non c’è una passione specifica, ma chi mi conosce sa che amo gli sport in generale. Sono tifoso della Roma, quasi fino a rasentare la malattia, ma non seguo più il calcio per tutto il marcio che gli si è creato intorno in Italia. Il vero sport è quello che ti fa finire stanco, ma allo stesso tempo molto soddisfatto. Tutto il resto non conta.

Alla sceneggiatura hai collaborato con il protagonista, Edoardo Leo. Ci raccontate in che modo?
C.A.: Ci incontravamo dopo le dieci e mezza di sera per dare la nostra personale impronta al film. Tenevo molto a far venire fuori tre temi per me molto importanti: sogni, sport e amicizia.
Edoarlo Leo: Conosco bene Claudio e non è stato difficile costruire a quattro mani il personaggio di Bruno, un giovane precario, che ha voglia di riscattare la sua vita mediocre attraverso un’impresa irrealizzabile, come presentarsi alle olimpiadi.

Quanto c’è di voi due nel protagonista?
C.A.: Si possono trovare moltissimi elementi del mio carattere e delle mie passioni in tutti i personaggi. Erano anni che avevo in mente di dirigere un film, ma non avevo ancora trovato la spinta giusta. Questa storia mi è piaciuta subito e l’ho personalizzata tanto.
E.L.: Io e Claudio abbiamo fatto realmente tante cose raccontate in questo film. Per un vero amante dello sport, una semplice partita a calcetto può essere considerata importantissima, anche se la si gioca tra amici in improbabili tornei organizzati durante le fredde serate invernali. Consiglio agli uomini di andare a vedere il film insieme alle fidanzate, per far capire loro l’importanza di queste ‘piccole’ cose.

Un commento all’indomani della consegna degli Oscar. Cosa ne pensi del fatto che il premio sia tornato in Italia?
C.A.: Spero faccia bene al nostro Paese. Ho amato La grande bellezza a metà, ma mi rendo conto che sia un film da Oscar.

Vai alla scheda del film

 

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