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Fabio Volo e il suo Studio illegale

"Non sento vicini a me appellativi come star o fenomeno. Forse solo quest’ultimo: sono un fenomeno in spiaggia, ma ero convinto che non si vedesse da vestito!", dice Fabio Volo. Che presenta Studio illegale, una commedia in cui interpreta un avvocato di successo la cui vita cambia inaspettatamente

Probabilmente Studio illegale, commedia attesa nelle sale il 7 febbraio, tratta dal romanzo omonimo di Federico Baccomo, non sarà che l’ennesimo punto da aggiungere a una lunga serie di successi, ma in ogni caso Fabio Volo non ci sta a farsi definire una star o un divo, e all’anteprima romana del film - che lo vede protagonista nei panni di un avvocato di successo la cui vita prende una piega inaspettata - ha risposto alle nostre curiosità, insieme al regista, Umberto Carteni, e ai co-protagonisti, tra i quali Ennio Fantastichini.

Quanto è simile a te il personaggio che interpreti?
Fabio Volo: Andrea è un avvocato di successo, che dedica tutta la vita a un tipo lavoro che necessariamente ti assorbe in maniera completa. A un certo punto, come in ogni storia, succede che uno scatto ti porti a riflettere sulla tua esistenza ed eventualmente a cambiare le cose che non ci rendono felici. Per me vale lo stesso: ho scelto di dedicarmi totalmente al lavoro, ma sono più fortunato del protagonista del film, in quanto il mio mestiere mi permette di esprimermi appieno da un punto di vista creativo.

A questo punto della tua carriera in base a cosa scegli una sceneggiatura al posto di un’altra?
F.V.: Come ho sempre fatto, anche prima di essere famoso. Accetto di fare ciò che mi piace e basta, è una mia regola.

Come è avvenuta la scelta di Zoé Félix? Si tratta di una ragazza che deve interpretare il solito cliché della francesina vista dagli italiani?
Umberto Carteni: Con Zoé ci siamo incontrati a Parigi e non so spiegare il perché abbia scelto proprio lei, alcune cose non si possono spiegare, sono 'di pancia'. E' un’attrice bellissima, oltre che brava: con lei abbiamo cercato di lavorare sui mezzi toni, proprio per non dare l’idea dello stereotipo e infatti il personaggio di Emilie è ricco di sfumature.

Ennio Fantastichini, per il tuo personaggio ti sei rifatto a qualcuno dei tanti avvocati famosi nella storia del cinema?
Ennio Fantastichini: Non ce n’è stato bisogno. In Italia non mancano personaggi che raccontano barzellette in pubblico per smorzare la tensione in momenti particolarmente difficili (come fa Giuseppe, il personaggio da me interpretato appunto, che è una persona terribile). E sono famosi, vanno anche in Parlamento. Diciamo che mi sono ispirato a un avvocato vero, un tale Niccolò Ghedini.

Fabio, ti senti uno sciupafemmine, magari un po’ misogino, come il protagonista del film?
F.V.: No, così come non sento vicini a me appellativi come star o fenomeno. Forse solo quest’ultimo: sono un fenomeno in spiaggia, ma ero convinto che non si vedesse da vestito!

 

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