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Matteo Garrone e il suo Reality: le seduzioni della vita irreale

Matteo GarronePresentato alla stampa il nuovo film del regista di Gomorra dopo il successo al Festival di Cannes. Per l'occasione abbiamo incontrato Garrone e il protagonista di una vicenda che racconta l'evasione dalla realtà

Dopo il Gran Prix all'ultimo Festival di Cannes, Matteo Garrone presenta alla stampa Reality, il film con Aniello Arena (un detenuto condannato all'ergastolo) che racconta la vicenda di un pescivendolo napoletano, ossessionato dall'idea di entrare nella casa del Grande Fratello, sostenuto dalla sua numerosa famiglia. Un film che si discosta per toni e atmosfere dal ben più 'epico' Gomorra, quasi un voler ritornare alle origini per il regista romano e alle sue prime commedie (non è un caso che in conferenza stampa ha citato Estate Romana, suo terzo film, una commedia agrodolce che ricorda quest'ultimo lavoro). Il regista insieme ai produttori Fandango e Rai Cinema e il protagonista in permesso speciale, ci hanno raccontato le loro avventure sul set e la nascita di questa opera.
Garrone cita i suoi riferimenti cinematografici. "Se Bellissima di Luchino Visconti è un film di riferimento - afferma il regista - Reality è vicino alle atmosfere di Eduardo De Filippo, alla commedia italiana di Mario Monicelli, a Matrimonio all'italiana di Vittorio De Sica. Questa storia è veramente accaduta e ho voluto raccontarla senza la trappola della denuncia sociale o intenti pedagogici, ma cercando di amare i miei personaggi per ricreare emozioni e toccare i sentimenti". La tv in questo film diventa il metro di giudizio dell'esistenza di un uomo, la realtà effimera e fuorviante che lo allontana dalla famiglia e dalle sue responsabilità. Per Garrone "la tv è un desiderio di evasione per inseguire un sogno, contagia Luciano, il protagonista, un ingenuo e un puro a modo suo. Vuole apparire ed esistere entrando nel programma televisivo perché stare lì dentro vuol dire certificare la propria esistenza. Infatti nella seconda parte il problema esistenziale esplode, si ritrova dentro certe trappole e in paradisi artificiali".
Il photocall di Reality alla Casa del Cinema di RomaL'attore Aniello Arena, da molti anni nella compagnia del carcere di Volterra, ripercorre la sua esperienza durante la lavorazione. "Arrivavo sul set e cercavo insieme al regista la giusta emotività del personaggio. Ho cercato di farlo crescere dentro di me per farlo diventare mio. Garrone gira in sequenza, scena dopo scena, seguendo la sceneggiatura, è questo mi ha permesso di lavorare sulle emozioni. Ogni sera tornando in cella mi mettevo in discussione. Noi non siamo solo detenuti, io sono anche altro, per questo mi piace fare l'attore".
Per quanto riguarda il post-Gomorra, Garrone così risponde: "Subivo una forte pressione, volevo fare un film per ritrovare il piacere del divertimento. Mi sono slegato da Gomorra, dovevo ritrovare la leggerezza perduta. Anch'io come il protagonista di Reality, ho avuto delle seduzioni, dopo il grande successo mi hanno chiesto di fare dei film in America, ma non volevo perdermi, magari  lì non sarei riuscito a fare nulla".
Infine un ricordo speciale a Marco Onorato, direttore della fotografia, morto poco dopo la presentazione del film a Cannes.
Reality uscirà in 350 copie venerdì 28 settembre.

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