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Oliver Stone e il marcio del capitalismo americano

Oliver StoneA Roma il regista americano incontra la stampa per parlare di Wall Street – Il denaro non dorme mai, duro atto di accusa sull’avidità che ha portato al collasso il sistema finanziario statunitense nel 2008, seconda puntata delle imprese di Gordon Gekko, lo spietato borsista interpretato da Michael Douglas. Dal 22 ottobre nelle sale
Gordon Gekko è tornato. Il padrone di Wall Street, il borsista numero uno che ha rappresentato il lato oscuro della rincorsa al denaro, icona di un capitalismo malato di avidità, potere e successo, riprende vita sullo schermo. Ventitré anni dopo aver fatto la sua comparsa in Wall Street, uno dei capitoli più fortunati del cinema degli anni Ottanta sulle storture del sistema finanziario statunitense, eccolo ritornare in scena con Wall Street – Il denaro non dorme mai, nuova incursione nei territori delle speculazioni all’ombra della Borsa americana in tempi di crisi economica, seguito del film che gli diede il battesimo nel 1987, atteso nelle sale il 22 ottobre con il sostegno della 20th Century Fox che lo distribuirà in circa duecento copie. Ad interpretarlo è ancora una volta Michael Douglas (che grazie al personaggio vinse un premio Oscar come Miglior attore protagonista). Confermato in cabina di regia Oliver Stone, ideatore di Gekko insieme a Stanley Weiser.

Oliver Stone alla conferenza stampa all'Hotel Eden di RomaAvevamo lasciato Gordon con la consapevolezza che sarebbe finito dietro le sbarre per aver commesso traffici illeciti, frodi e aggiotaggi. Ora lo ritroviamo fuori dal carcere, solo, abbandonato da tutti e senza le ricchezze di un tempo. Sono passati molti anni da quando era uno squalo di Wall Street che andava fiero del suo motto ‘L’avidità è giusta’. Da allora il mondo è cambiato: siamo nel 2008, in un momento in cui gli Stati Uniti sono sull’orlo del baratro. Le più grandi banche delle giungla finanziaria di New York rischiano di fallire a causa di una condotta spregiudicata che le ha portate a compiere operazioni prive di copertura per il solo gusto di arricchire le tasche dei manager. Tra i primi a fare le spese del clima di incertezza c’è Jake, un giovane broker che perde una considerevole somma di denaro dopo che una speculazione fa a brandelli la società d’investimenti per cui lavora. Per vederci chiaro su quello che sta succedendo intorno a lui, il ragazzo decide di rivolgersi a Gordon, l’unico in grado di risolvere gli enigmi che lo assillano. L’ex re del mercato azionario è disposto ad aiutarlo, ma in cambio vuole che gli venga data una mano a riconciliarsi con la figlia Winnie, fidanzata con Jake, con cui non si vede da anni. Non tutto fila liscio: qualcuno ci rimette le penne…

Michael Douglas nei panni di Gordon GekkoGekko è la chiave di volta per capire i meccanismi che hanno portato al picco della crisi mondiale del 2008. “Quello che mostro attraverso il ritorno del personaggio è lo specchio di una situazione economica comune a tutto il mondo industrializzato”, spiega Stone, che ha incontrato la stampa all’Hotel Eden di Roma. “Non avrei fatto il film se non ci fossero stati gli scandali degli ultimi venti anni. Dopo la bolla di Internet di dieci anni fa, è esplosa quella del mercato immobiliare di cui stiamo ancora pagando le conseguenze. La prossima volta toccherà all’energia verde finire al centro di una speculazione. Ormai siamo costantemente in una condizione precaria dentro una società che ha vissuto al di sopra dei propri mezzi per troppo tempo. Nonostante tutto, continuiamo a perseguire i nostri obiettivi, a sposarci, a fare figli ed a consumare beni materiali. La mia speranza è che si possa andare avanti”.
A Stone non piace che il suo film venga etichettato come un sequel. “Gekko è l’unico personaggio che compare in tutti e due i film su Wall Street. Per il resto, non ci sono punti di continuità: Wall Street – Il denaro non dorme mai è un qualcosa di completamente nuovo. Non lo vedo come un seguito, tutt’altro: è un film che segna una sintesi definitiva di quello che è stato il periodo dagli anni ’80 ad oggi. Ho cercato di parlare di etica e morale dalla parte del protagonista. Il Gekko di oggi è un uomo la cui vita sta per volgere al termine e che pertanto inizia a porsi degli interrogativi”.
Antieroe per eccellenza, Gekko è uno di quei personaggi negativi per cui il pubblico è disposto a fare il tifo. “Sicuramente in parte è dovuto al fascino di Michael Douglas. Gordon è senza cuore, lo hanno privato del suo patrimonio, forse non ha sentimenti positivi nei confronti della figlia, ma è un uomo di successo, è furbo, sa come rifarsi una fortuna. Alla fine si dimostra un vincente: per questo piace al pubblico, soprattutto a quello americano”.
Si dice che la figura di Gekko abbia talmente penetrato l’immaginario collettivo da spingere molte persone a seguire il suo esempio. Senza contare, poi, che il suo look è stato adottato da numerosi broker. “Il primo Wall Street ha reso il denaro una cosa sexy – rivela Stone –. Ecco spiegato perché diversi uomini hanno cominciato a lavorare a Wall Street sotto l’impulso del film. Alcuni di loro hanno fatto soldi in modo disonesto, altri invece sono diventati onesti intermediatori finanziari. La colpa non è del film, ma di chi lo ha frainteso”.

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